In una strada laterale a ridosso di una delle principali arterie del centro storico di Bologna - via dell’Indipendenza - in una tipica palazzina del ‘700, apre le sue porte Casa PC, abitazione ad uso turistico.
L’abitazione è stata ideata lavorando su un duplice registro: da una parte si è mirato a mantenere l’assetto planimetrico più fedele possibile all’impianto originario, dall’altra si è cercato di lavorare su una conformazione planimetrica ad assetto variabile, modificabile a seconda delle necessità. Il progetto è partito dalla richiesta della committenza di sviluppare un impianto che si potesse adattare a nuclei diversi di ospiti. La planimetria è quindi stata rimodulata pensando a un ingresso che disimpegna tre diverse aree: due camere autonome l’una dall’altra con i rispettivi bagni, un ulteriore bilocale composto da un soggiorno con angolo cottura e una camera matrimoniale con bagno e terrazzo. Come fossero il plug in di uno stesso corpo, queste tre aree sono “agganciabili” le une alle altre componendo così un immobile unitario o “sganciabili” creando nuove conformazioni composte, o da un trilocale e un monolocale oppure, ancora, da una camera con bagno, un monolocale e un ulteriore bilocale. Tale possibilità si è creata rimodulando un grande ambiente cieco -stanza di passaggio nell’impianto originario- ritagliandolo in più parti in modo da connetterlo in parte a un’altra stanza attraverso la realizzazione di un portale, in parte trasformandolo in un’area che disimpegna due camere e i rispettivi bagni, in parte creando un nuovo bagno aggiuntivo.
Per quanto riguarda le finiture, si è scelto di muoversi sul solco di un approccio caro allo studio, valorizzando le vecchie stratificazioni cromatiche dei muri emerse durante il cantiere dopo aver tolto le preesistenti carte da parati e recuperando la tessitura muraria con mattone faccia a vista di una stanza in cui è apparso un arco che, con ogni probabilità, era parte integrante del porticato sottostante sopra al quale la stanza stessa si colloca. Evocando tessuti consunti, le pareti sdrucite date dalla sovrapposizione di tinte scrostate, così come la parete in mattone faccia a vista, dialogano con la tessitura lignea che si è scelto di posare a pavimento caratterizzata da un’orditura a spina italiana in rovere massello. Le diverse trame che arricchiscono lo spazio a parete e a pavimento dialogano, per contrasto, con il minimalismo formale degli arredi, sia fissi che mobili. Gli armadi sono stati ricavati dietro a una quinta muraria di nuova realizzazione che funge da testata del letto e racchiude due nicchie contrapposte, ciascuna delle quali accoglierà gli abiti dei due ospiti che abiteranno la stanza. La cucina dai toni ecrù, ricavata in una porzione della precedente stanza cieca e messa in connessione alla zona pranzo grazie alla realizzazione di un portale, si integra perfettamente nello spazio architettonico e si adatta con la sua purezza formale al volume che la accoglie richiamando cromaticamente la parete pittorica attigua che funge da fondale scenico alla zona pranzo. Le due camere da letto sono caratterizza, entrambe, da una parete dal forte impatto visivo, in un caso data dal mattone faccia a vista e nell’altro caso data dal recupero delle vecchie tinte. Quest’ultima è sottolineata formalmente dalla presenza di mobile contenitore con basi ottonate che si sviluppa a tutta lunghezza lungo la parete divenendo consolle ma anche zona studio con un piano che riprende cromaticamente il colore del muro.